Thursday, March 22, 2007

22 marcio_Tesi di Laurea

Università Statale degli Studi di Milano.
Giorno di tesi di laurea, tra negri che cercano di piazzarti l'accendino o il braccialetto e giovanotti incamiciati ad un passo dal punto di arrivo di una carriera che comincia solo ora.
Dottori e professori, nella toga nera, coi drappi rossi, annoiati e sufficienti. Il giorno speciale della vita di ogni studente laureando per loro è una noiosa routine di lavoro in cui ascoltare lavori commissionati per burocrazia e considerati meno che inutili.
Il dottorando si siede, seguendo un rito vecchio come le pareti e gli arredi dell'aula napoleonica.
Comincia a parlare della legge, della giurosprudenza, astratta disciplina inesistente nella vita se non nei giornali e nei tribunali.
I parenti fremono, senza rendersi conto che probabilmente non vogliono avere un figlio come gli annoiati sciamani della celebrazione che gli siedono di fronte.
Silenzio.
Il Vecchio sfoglia il tomo redatto dal povero giovanotto incravattato, frutto di sacrifici e fatica e forza di volontà.
Poi il Vecchio permette al giovane di cominciare l'esposizione, senza interessarsene, mentre i suoi colleghi chiacchierano, messaggiano, tornano dalla seduta cacatoria nel cesso accademico. Vale più un pompino fatto bene o essere lì ora?
La Giurisprudenza è una scienza astratta o ha qualche valore pratico? Nel West la legge era dietro la stella sommaria di uno sceriffo. Oggi la legge si discute in tribunale.
Questo pensa il Matto che apre la porta napoleonica con un calcio. Si avvicina alla tavolata, ed apre una raffica di proiettili sui togati. Risparmia solo il dottorando, a quel tavolo.
"Avete sbagliato. Tutto."
Poi si rivolge al giovanotto giurisprudente: "Vedi di non commettere lo stesso errore..."
E se ne va.

Wednesday, March 21, 2007

21 lebbraio

Le comunichiamo che la valutazione finale del suo manoscritto è negativa, pertanto il suo lavoro non verrà ulteriormente esaminato da Alacrán Edizioni.



Con l’occasione Le porgiamo i nostri auguri per il Suo avvenire sia professionale sia privato.





La redazione



Immaginate di ricevere una mail del genere, a riguardo di qualcosa che avete creato ed elaborato per due anni mettendoci cuore e stomaco, sangre e sudore e silicio.
Immaginate che i Professori, i Dottori ed i Professionisti giudichino i vostri lavori fermandosi a pagina dieci, e non valutando la visione d'insieme.
Immaginate di seminare i vostri talenti nella merda, sperando che funga da concime, e scoprire che lo avete fatto per assimilazione, perchè i vostri talenti sono merda.
Immaginate.
Immaginate di avere sperato per scoprire di non essere capaci.
Immaginate che dopo aver digitato la parola FINE, qualcuno apponga la stessa parola ai vostri sogni, alle vostre ambizioni, alle vostre speranze.
Pensavo fosse Amore, invece era una Sega...

Tuesday, March 20, 2007

Niente.
Non cresce niente.
Amen.
Il romanzo perfetto ha 100 pagine: 25 d'esordio entusiasmante, pompini, cervella schizzate, ammiccamenti politici, stuproidi e troie, pistolettate gratuite. 70 scritte da un lavorante filippino a caso. 5 conclusive epiche o malinconiche o a sorpresa(comunque a sorpresa, se non si legge la parte scritta dal filippino)
La non realizzazione frustra la creatività, la facile realizzazione provoca una dissenteria creativa madre di mostri. Non faccio nomi. Step.
La musica?
La musica è finita, gli amici sono andati, chi non lavora è stanco, chi non è stanco s'è arenato.
Faccia di Culo. Ci vuole facciadiculo e gusto per la merda.
La masturbazione è un piacere labile, è un non piacere, è ammettere un dispiacere.
La Solitudine.
Questo silenzio dentro che è l'inquietudine di vivere la vita senza the.
Amen.
Berrò latte appena munto dal mio cazzo...