Mi ha scritto Manse, intervenendo epistolariarmente al dibattito sullo schieramento politico del mio libro. Mai definizione fu più azzeccata della sua. D'altra parte, Manse è parecchio coinvolto in questa storia... di seguito la sua lettera:
Certo Milano è un'Arma è un libro politico, politico davvero. E proprio per questo non è nè di destra nè di sinistra. Certo parla dell'una e dell'altra, ma nell'unico modo di cui se ne può parlare nella Milano della Brigata Camporosso. Destra e sinistra sono infatti categorie politiche storicamente determinate (il secolo scorso, la lotta di classe, i partiti di massa... as you know) che niente hanno a che fare con la società tribale che popola la suburbia ghallonz/meneghina.Sarebbe come chiedersi se gli ateniesi e gli spartani, gli antichi romani, o ancor meglio le popolazioni primitive siano di destra o di sinistra? Avrebbe senso? Ma a questo riguardo vi rimando a Giorgio "il bagno è sempre in fondo a destra" Gaber.
La Milano del Gatto è una Milano tribale, percorsa e vissuta da tribù, più o meno grandi, più o meno chiuse, più o meno includenti: gli squatters, i nazi, gli zinghi, i cinesi,..., i poliziotti e finanche la Brigata Camporosso sono esse stesse unità politiche che agiscono e pensano seguendo delle regole ben precise come l'appartenza, l'amicizia, l'interesse.Sono delle risposte di senso collettive per degli individui che al di fuori dal clan quel senso proprio non riescono a trovarlo...e la sinistra e la destra se ancora sussiste è nell'iconografia, in quanto ogni tribù ha bisogno di simboli e maschere per comunicarsi al mondo.La Milano del Gatto è questa....La Milano che c'è fuori dalla finestra invece è tutta un'altra cosa!... oppure no?
Wednesday, June 04, 2008
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2 comments:
sembrano proprio le parole che direbbe camporosso!
bel post, complimenti manse.
m'illumino d'imMANSE!
danielino
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