Monday, May 12, 2008

Salone del Libro di Torino: spose, hot dog, brandelli e carcasse

Domenica 11 maggio, un trio rappresentativo di Eclissi si è recato al tanto discusso Salone del Libro di Torino. Questa è la testimonianza di un sopravvissuto.
Con poco più di due ore di sonno, mi sveglio, mi doccio, mangio due ciambelle, ed esco di casa: ho appuntamento con Andrea Ferrari, quello di Milano A.Brandelli, in Maciacchini, davanti al negozio dei nazi. Gente come noi usa sempre i soliti riferimenti. Vado a piedi, per riprendermi dalla mia notte brava. Sono tutto contento che sono riuscito a trovare un equilibrio estetico di eleganza casual, indossando la t-shirt del Punitore, dei calzoni della mia taglia neri, gli anfibi ed una giacca elegante riportata alla luce dall'armadio di mio padre. Andrea arriva due minuti dopo di me, sprintoso, lui è andato a letto presto, la sera prima, si che è un ragazzo serio. E' vestito secondo il mio stesso criterio, facciamo proprio le stesse cazzate, ma ha un cappello d paglia che lo rende molto chic.
Maggio cappello di paglia, Brandelli.
Mentre il povero Andrea tenta di comunicare con i miei neuroni avanzati, con l'auto compiamo un delizioso giro turistico della nostra amata città. Siamo in anticipo per l'appuntamento con Federica. Di 40 minuti. Cerchiamo un bar, un caffè, conversiamo. Alle 9 invochiamo la Fede, e lei ci raccoglie. Si parte.
A Torino litighiamo col TomTom e ci perdiamo. Un tramviere autoctono ci indica la via. Che non conosce. Sembra Fiorello che imita Camilleri.
Insomma, arriviamo al Lingotto. Mentre Federica tenta, con successo, di farci ottenere la riduzione per professionisti, mi rendo conto che lei non ci sta spacciando per scrittori. Lo siamo. Scaccio via quella sensazione di star compiendo una rapina alle biglietterie, ed assumo l'atteggiamento i uno che non ha tempo da perder dietro a queste beghe burocratiche, vuoi la prova, bello?, tiè, Brandelli, caccia il mio libro, che poi te lo autografo, dai collega, grande, su forza, con sto cazzo di biglietto, oh... Quando ci allontaniamo, non so perchè, lo faccio comunque fuggendo.
A monte.
Insomma, entriamo (e dall'ingresso professionisti) in questo posto, e tutta l'autocoscienza, tutta la spocchia, tutta la tracotanza con cui mi sono dato la carica alla reception scompare. Vorrei sparire. Diventare invisibile. Seguo Andrea e Federica terrorizzato. Che cazzo faccio, adesso?
Incontriamo Lucarelli. Carlo. Paiura, eh. Andrea gli parla, Andrea è in gamba, gli dà i nostri segnalibri, io bagno le mutande per l'imbarazzo e l'emozione. Facciamo un sacco di robe, e tutto quello che so dire io è "Questo D'Orrico l'ha stroncato" o "Questo D'Orrico ha detto che è bello".
Andiamo allo stand di Israele dopo aver mangiato un wurstel insieme. Polizia e Mossad ci squadrano, ma notando il cappello di paglia di Andrea comprendon che siamo innocui.
Fuggiamo. Io compro La Distruzione di Dante Virgili, il primo e unico romanzo nazista italiano, di cui Saviano parla un gran bene. Suggerisco a Federica il Commissario Spada, mentre Andrea compra un giallo della Fratelli Frilli. Andrea legge solo gialli. E noir. E guarda The Shield. Andrea è un illuminato. E se lo dico io, sono cazzi suoi.
A monte.
Ce ne andiamo verso Milano, fulmini e 6 secondi e mezzo di tormenta, discorriamo tutti e tre di antifa e cazzotti, ed un sacco di altre cose.
Un caffè e ci salutiamo.
Sono stato proprio bene, con quei due, e la figata è che uno è un mio compagno di scuderia, e l'altra è la mia editor.
L'Inter pareggia.
E' stata una giornata magnifica.
Sarebbe da rifare, Brandelli...

2 comments:

Anonymous said...

a monte, certo ceh uno che si chiama dante virgili da chi se l'è fatto fare il nome d'arte da Wanna Marchi? nah forse dalla Prestigiacomo, anche se non so chi cazzo è questa Stefania Prestigiacomo, e se sai il nome di una persona ma non sai chi cazzo sia, forse cìè del marcio nella società in cui ti svegli al mattino. Una società del subconscio o qualcosa del genere.

One and the same.
riccardo

Galloz said...

Come al solito bello e vero, ancora ogni cosa sembra illuminata...comunque dovrei recensire qualcosa di suo mi dicono dalla redazione di rivista culturale(Boris).
Io lo farei di molto volentieri , ma il libro è già stato recensito sulla suddetta rivista online, quindi mi pare stupido e ripetitivo, o ripetitivo e stupido.Mi dica lei se ha qualche racconto nel cassetto da farmi leggere magari accanto ai calzini.
Lei dovrebbe recensire se ho capito bene il mio breve racconto(sul blog- "Come Boicottare le olimpiadi da casa"), veda lei che uno scrittore.
Galloz
www.traumfabrick.splinder.com