Bene,spettabili amici immaginari per cui è scritto questo blog, e d'altronde, io detesto la forma blog... A questo punto, ora che s'affaccia l'inizio di una nuova avventura di questo scrittorucolo da strapazzo e fa capolino l'idea di una nuova avventura per Camporosso e Gatto, credo abbisogni dire due parole. In realtà, 30libbre, quello vero, definirebbe inutili anche queste come le prime 60 cartelle del mio manoscritto, ma codesto è un blog, e vanno ivi scritte un mucchio di facezie e vanità, di seguito.
Mi trovo che, se Dio vuole, ho appena abbandonato lo status di "aspirante scrittore" per quello assolutamente privo di significato ma così fico di "Scrittore". Ora alle ragazze potrò dire "Scrivo libri" per sentirmi dire "Ah..." e quindi aggiungere "Mi trovi in libreria", anzichè far la figura barbina e bambina di dire "Sai, mi piacerebbe fare lo scrittore, ma è difficile..."
Ed è davvero difficile: il mercato editoriale è popolato di aguzzini, strozzini e massoni, grazie al cielo ci sono anche Signori Editori, ed Eclissi è la Signora che ho incontrata.
Non ho mai smesso di ripetere che l'unico futuro che vedevo per questa mia passione, che può essere o meno un talento ma è innanzitutto una passione, era quello di trovare una Casa che credesse in me tanto da investirci: altrimenti avrei continuato a fotocopie, o smesso nella frustrazione.
Ho trascorso un anno a giocarmi questa opportunità, ho investito danari e tempo, 200 euro di fotocopie, 50 euro alle poste italiane, e altro, e altro. La continuità ha pagato. La fortuna. Ed ha pagato anche credere in quello che avevo scritto, per quanto ora voglia fare di molto meglio.
Non so se riuscirò davvero a scrivere il secondo romanzo che mi frulla per la testa. E non so cosa succederà, come andrà, niente. Realizzare un sogno è straordinario, ma comporta la responsabilità di dimostrarsi all'altezza di quel sogno.
Ma quel friccicore al culo e al cuore che mi ha accompagnato e dato la forza per ostinarmi anche dopo un anno ad incontrare Federica e Rosa, quel prurito fastidioso e stimolante è stato provocato da chi mi ha letto e mi ha sostenuto e mi ha criticato e mi ha chiesto di non fermarmi.
Accendo una paglia rollata a volte, ringraziando e confidando in loro, i miei esclusivi lettori, lettori da birra, da Villa, da serate in macchina, da strada a piedi, da mercato al gelo, da caffè al bar, da stereo nelle orecchie, da palpatine rubate, da non vali niente, da l'ho fatto leggere ad un collega. Quelli che hanno letto perchè gli interessava sul serio.
S'è fatta patetica, alla prossima...
5 comments:
Grazie Alessandro.
Io spero in bene e vedo in te come in me molta umiltà.
Solo riesci ad andare ovunque, ma quando si tratta di bambini, non riesco più a pensare a me stesso, non come prima prerogativa quanto meno.
Questo gran niente in cui mi do tanto da fare spero solo possa servire ad altri esordienti e con l'appoggio di editori e giornalisti a tutto il mercato editoriale, con oggi siamo a 100, forse meno uno che poi son io.
ho fatto un errorino non da poco, tipo ringraziarti col nome di tuo fratello...
Rimedio con questo?
http://chiediloalvento.blogspot.com/2007/11/je-connais-padov-je-ne-connais-pas-miln.html
Mi sembra azzecato e collegato al tuo blog "milano é un'arma"
io invece penso che ti lasci dis-armato
non ci capisco più tanto di quel che ci scriviamo, comincio col non negare il fatto che potrei essere in cinta, poi non ho capito se addosso ti piovono sassi o esordienti, spero i secondi e spero riuscirai ad indirizzarli verso scelte giuste, quelle che ho appena letto in questo post che ci hai lasciato.
Comincio ed ho cominciato, non so posso ricominciare?
Allora comincio col dirti che scrivi bene sai, m'è piaciuta, forse l'inizio un po' altezzoso, ma d'altra parte se hai appena pubblicato e sei in libreria un motivo ci deve essern no?
E posso avere il tuo romanzo?
E per quanto sia amabile scrivere mi appresto a finir di redarre il mio milionesimo post/email/commento e malgrado grazia e bontà di tutto quanto, non è che ci capisca più tanto.
Resta poco di me e di quel che so, ricordo che eri quel ragazzaccio con la barba lunga che mi piaceva tanto, ma poi forse era solo il pizzo, non ricordo un cazzo e batto sui tasti a ritmi frenetici d'una puttana, è una settimana di sforzi e di anonimi che mi dicon che la mia ragazza dovrebbe fare chissà quali pompini a me e a pagamento, io li pagherei pure se fossero di tanta bontà e procurasserò a me la gioia di cotanta speme, ma forse Leopardi quando ha scritto quel verso pensava ad altro, non m'è mai sembrato un gran chiavatore...
E io qui faccio la fine di quel Luciano, ho memorie di racconti letti e scritti, avrei voglia di continuare, non che sia un lavoro, non che mi permetta di campare, ma almeno sentirti dire "sai ti ho letto e mi piace", oppure anche un onesto "vaffanculo tu e queste righe", lodi non ne volgio, vorrei solo che per un momento qualcuno mi dicesse "nessuno me lo aveva chiesto, mai io ti ho letto, l'ho fatto volentieri. Ed ora che sai della mia bontà ti comunico che fai cacare"
Ecco quel giorno sraebbe bellissimo, spero sia domani, ma un altro paio d'anni dovrei tirarli a campare.
So che su internet non si fa ma questo è il mio numero 349 6496627
che mi chiamino anche gli gnomi e i conigli abitativi dei film di Lynch, io ho bisogno di una pausa dalla tastiera, per metter comodo il capo sulla testiera, del letto, mio e di sognare.
Salvare tutti, qui in mezzo, pare difficile se non impossibile. Questa è normalità immobile che nell'andarsene permane, è l'eclisse più lungo che abbia mai visto e ci ruba tanta energia per donarci fredda e troia oscurità, a parer mio anche piuttosto inutile e che non si tenti di dir che è servita a queste righe perchè vi direi che tanto queste righe non serviranno a un cazzo
e poco prima di lasciarmi andare, a una sbronza che mim stacchi la testa, ho letto questo:
Enrico "di Penna d'Oca" Gradellini, uno dei due "creatori" di Penna d'Oca www.pennadoca.net sito per aspiranti scrittori..... da sempre siamo contrari all'editoria a pagamento, e per un semlice motivo: un imprenditore, che guadana del proprio prodotto deve pagare i propri lavoratori, sia chi materialmente stampa il libro sia chi lo pensa e gli permette di essere un editore.
poco prima c'era questo:
La mia avversione per il "famoso contributo" l'ho dimostrata aprendo una casa editrice che pubblica pochi titoli all'anno ma credendoci e rischiandoci. Qualcuno, sul web, ci ha già definiti ironicamente dei donchisciotte dell'editoria, ma ritengo che sia solo una questione di onestà.
La casa editrice si chiama Las Vegas edizioni (www.lasvegasedizioni.com) e io sono Andrea Malabaila.
poi anche questo:
Gordiano Lupi - Direttore Editoriale de Il Foglio Letterario - www.ilfoglioletterario.it - www.infol.it/lupi (pagine web da scrittore). Ho scritto due libri che parlano anche di questo argomento, ma trovo i miei bersagli d'un tempo più arroganti che mai.
questo invece è proprio tuo:
Ed è davvero difficile: il mercato editoriale è popolato di aguzzini, strozzini e massoni, grazie al cielo ci sono anche Signori Editori, ed Eclissi è la Signora che ho incontrata.
Bene, oggi ne sappiamo di più e vorrei che tutti potessero essere informati su questi fatti. Perchè lo scrittore è un'aspirazione che uno deve poter condurre con la sicurezza che dall'altra parte ci sarà un editore che ha l'aspirazione di voler fare il suo lavoro anche per aiutarsi a vicenda e guadagnarci correttamente insieme.
Boris Borgato
Grazie per i consigli, mi adopererò per un'opera lunga e seria e magari pubblicabile. Io spero di poter trovare il tuo romanzo, perchè mi piaci e di poterti aiutare a diffonderlo, se ne avrai bisogno, non so.
Per ora abbiamo un altro da 5 milioni di lire da mettere nella lista "cattivi", chissà che questa raccolta mondiale di giovani azzoppati da strani editori non serva ad un abbraccio globale tra zoppi che ci porti ad avere 109 gambe sane, che ci faran correre tra nubi di sogni e bravi editori.
Boris Borgato
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